Ciao Milena,

ho letto con piacere su una rivista il resoconto della vostra magnifica esperienza alla monografica e mi congratulo con voi ancora una volta.

Beh! Noi non partecipiamo a manifestazioni tanto prestigiose, ma ti assicuro che anche il quotidiano riserva spesso sorprese. Ho un po’ di tempo libero e prima di portare i due terremoti a fare una passeggiata ti racconto l’ultima.

Alcuni giorni fa i nostri “vicini” ( in realtà le nostre case sono lontane quasi un chilometro, ma in questa zona le case per fortuna non abbondano) ci segnalano la presenza di un piccolo cane apparentemente abbandonato. Il piccolino (più che un incrocio, un semaforo dalle dimensioni di un jack russel e il pelo di uno spitz) si era piazzato nel loro giardino attirato dai loro tre bambini, per altro grandi compagni di giochi di Romeo e Winky. Lo hanno rifocillato e tutti insieme ci siamo subito adoperati per capire se il cagnetto si era perso e se qualcuno lo stava cercando o se, come purtroppo spesso accade, si trattava dell’ennesimo caso di abbandono. Per giorni nessuno lo ha reclamato e i nostri amici se ne sono presi cura, se non che il loro cane (Zampe, 14 anni, altro grande compagno di giochi dei due terremoti e soprattutto di zingarate con Romeo) ha iniziato a dare segni di insofferenza: da anziano padrone di casa non gradiva molto la presenza di un giovincello iperattivo. Così una domenica mattina, dopo uno scambio di idee con Zampe, il piccolino ha visto bene di presentarsi al nostro cancello.

Neanche a dirlo, Romeo e Winky hanno fatto la voce grossa abbaiando rumorosamente…… per pochi minuti. Prima ancora che io e Stefano ci potessimo rendere conto di cosa stava accadendo, il nanetto era riuscito ad entrare dalle stecche del cancello (le dimensioni aiutano!). Lì per lì ho temuto il peggio visto lo sfoggio di denti che Romeo aveva fatto poco prima, ma ho lasciato, pur vigilando, che il trio concludesse le pratiche di “presentazione”. Ebbene, i due “feroci guardiani” lo hanno accompagnato in giro per tutto il giardino e per casa, offrendogli ciotole e giochi, leccandolo ben bene e salutandolo felici con scodinzolii vari e vigorose zampate che il piccolino ha accettato di buon grado.

Poche ore dopo era già stato ribattezzato Ughetto. E lui non ha impiegato molto ad adattarsi, il che non ci ha sorpresi visto lo sguardo di viva intelligenza.

In ogni caso, puoi ben immaginare che io e Stefano abbiamo iniziato ad essere un po’ preoccupati: due mastini e un gatto sembravano sufficienti per il nostro menage! E dato che di solito portiamo praticamente sempre Romeo e Winky con noi (nel fine settimana difficilmente usciamo senza di loro, che sono ormai abituati a frequentare bar e ristoranti, per non parlare dei negozi….. a Lucca ci conoscono tutti, o meglio, conoscono i due terremoti), già ci immaginavamo a spasso con due mastini e un nanetto, con tutte le inevitabili complicazioni (esempio: in agosto vogliamo portare i ragazzi sulle Dolomiti. Te lo immagini spiegare al proprietario di un agriturismo o di una casa da prende in affitto che arriviamo con due mastini dei Pirenei e un “piccolino”?).

Naturalmente la parola canile non è mai stata contemplata! …almeno fino alla prima notte. Ughetto infatti si è subito dimostrato un po’ prepotente. Romeo e Winky dormono in casa (in camera per la precisione) con noi, ma aggiungerne un terzo, per altro senza prima fargli fare un controllo dal veterinario, non sembrava il caso. Così gli abbiamo preparato una cuccia calda e confortevole nella rimessa. Risultato: mugolii di insoddisfazione da parte dei nostri due, danni alla porta da parte di Ughetto che, diciamolo, seppur piccolo, ha dimostrato di avere unghie da tigre.

Mentre la parola canile continuava comunque a non essere contemplata, abbiamo deciso di cercagli una casa e una famiglia fidata. Nel frattempo i tre continuavano a vivere serenamente: dovevi vederli sdraiati incollati l’uno all’altro in giardino!

Temevamo di non farcela, ma per fortuna siamo riusciti nell’impresa. Ughetto è stato affidato a R., la gentile signora che fa le pulizia in casa nostra e che ha perso da circa due anni il suo adorato pastore tedesco. Renza adora i cani e ha instaurato un meraviglioso rapporto con Winky e Romeo.

Così le ho consegnato cuccia, copertina, ciotole, guinzaglio, collare e un sacchino di crocchette e ho accomodato Ughetto sulla sua auto. Il nanetto sembrava un po’ spaesato e ancora di più lo sembravano i due terremoti, che lo hanno osservato andar via con uno sguardo chiaramente intristito.

Il lieto fine è arrivato: Ughetto è felice e super coccolato, il che non guasta dopo un abbandono. Winky e Romeo sentono il suo odore ogni volta che R. viene da noi e lei assicura loro che il cagnetto sta bene e gli racconta che cosa combina come fossero bambini. Io le ho chiesto di portarlo qualche volta e lei ci ha invitati ad andare a casa sue con i terremoti. “Così giocano tutti insieme”, ha detto serafica e non conscia di quello che la attende!

Conclusione: i due terremoti non finiscono mai di stupirci. Hanno sempre dimostrato grande dolcezza con tutti coloro che sono arrivati in casa nostra ma, a parte qualche eccezione (Zampe, Rosa, la cagnetta della mamma di Stefano, Lola, la bassethound della loro veterinaria), si è sempre trattato di bipedi. Non mi aspettavo, soprattutto da Romeo, tanta disponibilità verso un cane sconosciuto, per giunta maschio. Un conto è incontrare e giocare con altri cani in territorio neutro, un altro è accoglierlo in giardino senza battere ciglio, ma anzi dimostrandosi più che contento! Su Winky non c’è da aggiungere niente: è una cucciolina giocherellona. Per lei in più siamo e meglio è! Qualche domenica fa in giardino c’erano sei adulti, cinque bambini e due cani. Finito l’effetto grigliata, i giochi sono andati avanti fino al tardo pomeriggio e lei alla fine era sfinita! Ma felice!!!

Bene, spero che il racconto della piccola avventura ti sia piaciuto.

Ora ti saluto. I due terremoti mi attendono. Romeo ha già carpito la parola “passeggiata” e attende accanto al guinzaglio!

Un abbraccio

Arianna